FlashNews Novembre 2025

La ricerca FSI-LIUC (Fondo Strategico Italiano - Università Carlo Cattaneo – LIUC) evidenzia come la responsabilità degli operatori economici consista nell’affrontare le grandi sfide strutturali del Paese, tra cui la più urgente è la condizione del lavoro giovanile. Nonostante un contesto macroeconomico relativamente stabile, l’Italia vive una crisi profonda che riguarda l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, l’aumento degli inattivi e una perdita di capitale umano che rischia di compromettere sviluppo e coesione sociale.

La ricerca descrive una situazione degna di attenzione: oltre 2,5 milioni di giovani under 35 sono NEET, un dato che pone l’Italia al primo posto in Europa. Parallelamente, nell’ultimo decennio quasi un milione di giovani ha lasciato il Paese, tra cui circa 100 mila neolaureati; questa emorragia genera un ingente mancato gettito fiscale e trasferisce all’estero il valore degli investimenti formativi sostenuti dall’Italia. La maggior parte dei giovani emigrati non prevede di rientrare, soprattutto per il divario nelle opportunità lavorative e nei salari rispetto agli altri Paesi europei. Le difficoltà sono accentuate dalla scarsa mobilità sociale: il livello di istruzione dei genitori continua a determinare le prospettive formative dei figli, con un conseguente spreco di talenti.

Alle criticità si aggiunge il problema dei salari: i giovani laureati italiani guadagnano molto meno dei loro coetanei tedeschi e francesi, e il divario aumenta con il tempo. Il ritorno economico dell’istruzione è tra i più bassi d’Europa, rendendo meno conveniente l’investimento nella laurea. La disoccupazione giovanile rimane elevata, in particolare nel Mezzogiorno, e la stabilità lavorativa è debole, con un ricorso ai contratti a termine nettamente superiore rispetto agli altri Paesi. Inoltre, la propensione dei giovani italiani a creare imprese è molto bassa, con percentuali minime tra le donne, indicando una crisi demografica anche nel tessuto imprenditoriale. A tutto questo si aggiunge la difficoltà di accesso alla casa, particolarmente nelle grandi città, dove i bassi stipendi limitano fortemente la possibilità di acquisto.

La ricerca lascia spazio anche ad alcune aree di intervento per invertire la rotta: un deciso aumento degli stipendi dei neolaureati e una maggiore diffusione di contratti stabili; un forte sostegno all’imprenditorialità giovanile attraverso finanziamenti a fondo perduto; e l’introduzione di un programma Erasmus al terzo anno delle scuole superiori, finanziato tramite prestiti d’onore, per favorire competenze internazionali ed evitare l’emigrazione definitiva.

Infine, la necessità di un cambiamento culturale: riconoscere che investire nei giovani, anche attraverso salari più alti, significa aumentare la produttività e il valore aggiunto delle imprese, poiché sono proprio i giovani a rappresentare il motore dell’innovazione in un’economia sempre più digitale.

Mercoledì 26 novembre ci siamo incontrati nel Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro di Milano per il consueto evento di fine anno della nostra Associazione. È stata una serata piacevole, in compagnia dei nostri soci, dei volontari che partecipano alle nostre iniziative e di alcuni simpatizzanti interessati a conoscerci “da vicino”. L’incontro è stato una piacevole occasione per confrontarsi con il Presidente sulle iniziative in corso, trascorrere lietamente un paio d’ore insieme e conoscersi meglio! Alla prossima ...

Nel corso del 2025 abbiamo continuato la nostra collaborazione con Istituzioni, Università, Scuole ed organizzazioni per aiutare i giovani ad entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro. Tutto questo è stato possibile grazie al contributo dei nostri soci ed a tutti i volontari che ci hanno supportato nelle varie iniziative.

Per questo motivo, ti invitiamo a rinnovare la tua quota associativa anche per il 2026.

Per i rinnovi e le nuove adesioni occorre seguire le istruzioni al link: https://www.prospera.it/Chi-siamo/Come-aderire